INDAGINE IMPRENDITORIA FEMMINILE - Conciliazione vita lavoro
Le politiche per la conciliazione famiglia-lavoro rappresentano l’insieme delle politiche attuate dalle imprese al fine di favorire il corretto equilibrio tra vita professionale e personale. Le politiche per la conciliazione sono state introdotte nell’ordinamento italiano attraverso la legge 8 marzo 2000, n. 53 (“Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”), volta a promuovere un equilibrio tra tempi 10 di lavoro, di cura, di formazione e di relazione. Quando però parliamo nell’ambito dell’impresa individuale o comunque di una microimpresa a gestione femminile, le politiche di conciliazione diventano di difficile attuazione. Diventare imprenditrice infatti pone tutta una serie di considerazioni sui tempi di vita lavorativi e di vita privata, considerando che ancora ad oggi la percentuale maggiore di cura della famiglia ricade ancora sulla donna. Pertanto come punto di partenza è stato chiesto quanto considerassero importante la conciliazione tra vita lavorativa e personale e la maggior parte (43,3%) ritiene la conciliazione molto importante, ritenendo fondamentale poter gestire autonomamente i propri orari di lavoro per conciliare le esigenze familiari e professionali. A poca distanza, con un 41,7% ritiene la conciliazione abbastanza importante dimostrandosi disponibile a fare alcuni sacrifici per il successo della propria impresa. Un 10,8% ritiene poco importante la conciliazione vita- lavoro dichiarandosi disposta a sacrificare una certa quantità di tempo libero o a separare nettamente la propria vita professionale dalla vita personale per perseguire gli obiettivi della propria impresa. Il resto delle imprenditrici ritiene che la conciliazione non sia una priorità significativa rispetto agli altri aspetti del proprio lavoro. Interessante notare che la maggior parte di queste risposte sono state date da donne con oltre 46 anni, ciò può identificare delle situazioni familiari che non implichino l’accudimento di bambini o anziani. Se parliamo di difficoltà nel gestire il bilanciamento vita lavorativa e personale troviamo che il 59,2% delle intervistate ha ammesso di aver avuto difficoltà. Come testimoniano i commenti che abbiamo raccolto: la maggior parte delle difficoltà sono legate all’accudimento dei figli (aggravato in molti casi nel periodo estivo con la chiusura delle scuole) e dall’accudimento dei propri cari anziani. Alcune imprenditrici hanno difficoltà nella gestione del tempo legate alla volontà di ampliare le competenze (vedi formazione) e alla gestione dell’attività lavorativa e familiare. La notevole maggioranza, ben il 95% non ha ricevuto accesso a politiche o servizi che favoriscono la conciliazione vita lavoro nel territorio di Genova, solo 2 intervistate hanno usufruito del bonus baby sitter e bonus nascita. Mentre la socia di una cooperativa ha potuto fruire di tempistiche adatte alle sue esigenze familiari grazie alla disponibilità della cooperativa. Ricordiamo che per la Regione Liguria, il bonus baby sitter così come il bonus badanti è un bonus per l’assunzione - diretta o tramite impresa specializzata- di queste due figure professionali e richiede un ISEE inferiore a 35.000€. (anno 2023) Da quanto affermato dalle imprenditrici anche se a conoscenza di tale opportunità, per molte imprenditrici non vi erano i presupposti per poterli attivare o non era questo il supporto che gli avrebbe permesso di non avere difficoltà nel bilanciamento tra vita lavorativa e vita personale
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