Comunità rinnovabili: i 10 requisiti per accedere agli incentivi
Le comunità rinnovabili sono gruppi di cittadini, imprese, enti locali e amministrazioni pubbliche che decidono di produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili in modo locale e sostenibile. Si tratta di una nuova forma di gestione dell’energia, che offre vantaggi ambientali, economici e sociali, e che richiede l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Per costituire una comunità rinnovabile, è necessario creare un’entità legale, come un’associazione o una cooperativa, e individuare un’area dove installare uno o più impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, in prossimità dei consumatori. L’impianto può essere di proprietà della comunità o di uno o più dei suoi membri, o anche di un soggetto terzo. L’energia prodotta e immessa in rete può essere scambiata e consumata dai membri della comunità, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente.
Le comunità rinnovabili sono previste dalla direttiva europea RED II del 2018, e sono state introdotte anche in Italia con la conversione in legge del decreto Milleproroghe 162/2019. Il governo ha poi emanato un decreto interministeriale il 16 settembre 2020, che stabilisce i criteri e le condizioni per la costituzione e il funzionamento delle comunità rinnovabili, e prevede dei nuovi incentivi per favorirne lo sviluppo.
Requisiti per accedere agli incentivi
Il decreto interministeriale ha definito i requisiti che le comunità rinnovabili devono rispettare per accedere agli incentivi, tra cui:
- avere una forma giuridica di associazione o cooperativa;
- avere almeno 10 membri, di cui almeno il 50% persone fisiche;
- avere una potenza installata complessiva non superiore a 200 kW;
- avere una distanza massima tra i punti di prelievo e di immissione di 1 km;
- avere un consumo annuo di energia elettrica non inferiore al 20% della produzione annua.
Le comunità rinnovabili che rispettano questi requisiti possono beneficiare di una tariffa incentivante per l’energia prodotta e condivisa, che varia in base alla fonte rinnovabile utilizzata, alla potenza installata e alla durata dell’incentivo. Inoltre, le comunità rinnovabili possono usufruire di una riduzione delle tariffe di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica, e di una semplificazione delle procedure autorizzative e burocratiche.
10 condizioni e passi per presentare la domanda al GSE
Per fare richiesta al GSE di incentivi e contributi, le comunità rinnovabili devono seguire questi passi:
- gli incentivi sono applicabili agli impianti a fonti rinnovabili, compresi i potenziamenti, con potenza nominale massima fino a 1 megawatt;
- per presentare la domanda di accesso agli incentivi, le comunità energetiche rinnovabili devono risultare già regolarmente costituite;
- hanno titolo agli incentivi anche le configurazioni di autoconsumo e condivisione di rinnovabili localizzate sul territorio di Stati Membri o confinanti con l’Italia con cui la UE ha stipulato accordi di libero scambio;
- la domanda va presentata sul sito GSE (www.gse.it) entro 120 giorni dalla data di attivazione degli impianti;
- le domande vanno presentate entro il 31 marzo 2025, o fino ad esaurimento delle risorse;
- il GSE verifica la completezza della documentazione entro l’ultimo giorno del terzo mese successivo dalla comunicazione;
- il GSE comunica i risultati dell’esame dell’istanza al richiedente entro 60 giorni dal ricevimento della domanda;
- le spese devono essere sostenute successivamente all’avvio dei lavori e comprovate con pagamenti tramite bonifico bancario;
- il diritto all’incentivo è pari a 20 anni e decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto;
- il contributo può essere revocato in caso di perdita di uno dei requisiti, dichiarazioni false, violazione dei principi generali di DNSH (danno significativo all’ambiente) o inadempienza dei tempi di realizzazione degli interventi.
Comunità rinnovabili in Italia
Secondo il rapporto Comunità rinnovabili 2021 di Legambiente, in Italia sono attive o in corso di attivazione 20 comunità rinnovabili, mentre altre 7 sono in progetto. Si tratta di esperienze diverse per dimensione, struttura e grado di coinvolgimento, che vanno dalle comunità di quartiere alle comunità agricole, dalle comunità di borgo alle comunità di edilizia sociale. Tra le più note, ci sono la comunità energetica di Napoli, che coinvolge 57 famiglie e una scuola, e la comunità energetica di Magliano Alpi, che coinvolge 22 famiglie e un’azienda agricola.
Le comunità rinnovabili rappresentano quindi un’opportunità per l’Italia di accelerare la transizione verso un modello energetico più pulito, efficiente e partecipativo, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di decarbonizzazione e di sviluppo sostenibile.
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